Se dovessi scegliere tra Matteo Renzi e i suoi oppositori interni (due a caso: D'Alema e Bersani) sceglierei l'antipatico boyscout di Rignano.
Non mi sembra che gli altri, gli oppositori, nella loro purtroppo lunga storia politica, abbiano fatto cose "di sinistra" più del presuntuosetto toscano (due a caso: guerre e privatizzazioni).
La faida è tutta interna al PD, non riguarda i contenuti, e al massimo ha risvolti anagrafici e di potere: Edipo e Macbeth.
I contenuti, da quarant'anni, son sempre gli stessi: un progressivo e micidiale appiattimento sulle posizioni delle classi dominanti e sui loro interessi. Occhetto buttò il bambino con l'acqua sporca, vennero Veltroni e D'Alema, poi Bersani, e ora Renzi. Fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i padroni.
Com'è di moda dire: la lotta di classe c'è ancora: la combattono i ricchi contro i poveri. Quel partito ne è lo strumento privilegiato, l'arma letale: c'è un solo PD e Ichino è il suo profeta.
Ma per mia fortuna non mi occupo di partiti (e non devo scegliere tra due disgrazie).
Men che meno, di partiti di destra.
domenica 5 febbraio 2017
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