Molto tempo fa, quando bin "Goldstein" Laden non era stato ancora inventato, ho vissuto (per un anno) in un paese della galassia musulmana.
C'era povertà, come da noi, e c'era ingiustizia, come da noi. Gli uomini erano vestiti di bianco e pregavano spesso (non sembravano più infelici dei nostri). Le donne erano vestite di nero e non le si vedeva pregare (non sembravano più infelici delle nostre).
Poi è venuto Obama bin Laden (ho scritto Obama), l'undici settembre "che-il-mondo-non-è-più-lo-stesso", e un po' di guerre per rilanciare l'industria bellica e procurarci un po' di benzina per la Punto.
Ora che abbiamo pacificato (non è così?) l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, e costretto le donne a togliersi il burqa, come piace a noi, potremmo perfino concederci un meritato riposo.
Ma la nostra igienica aspirazione a vivere (e far vivere) nel migliore dei mondi possibili ci rende instancabili. E i nostri servizi segreti hanno lavorato, tanto, per portare la primavera in quei paesi.
Le emissioni in atmosfera, però, son quelle che sono, oramai. C'è il buco dell'ozono, i ghiacci si sciolgono.
Il clima è impazzito ovunque, "non ci sono più le mezze stagioni".
La primavera è stata breve, l'estate non si è vista.
E' arrivato l'inverno.
sabato 17 agosto 2013
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