mercoledì 9 luglio 2008

Oggi in Italia con l'eolico facciamo una frazione infinitamente piccola dell'energia necessaria per far funzionare il nostro mondo civile. Se si vuole dall'eolico un apporto energetico fondamentale per il nostro paese, di queste torri eoliche dovremmo farne non delle centinaia ma delle migliaia, e forse anche delle centinaia di migliaia. (Carlo Rubbia)

In tutto il Paese cresce la reazione contro la trasformazione del paesaggio in un campo di asparagi a causa del crescente numero dei mulini a vento. Dal punto di vista economico un ulteriore incremento non ha senso: sono stati inghiottiti miliardi di sovvenzioni, ma l’utilità per l’ambiente pare sia stata molto limitata. (Der Spiegel)

Quando si giungerà al limite dei 5000 MW installati, con 5000/6000 torri medie da 80 metri, allora si coprirà il 3,3 per cento del fabbisogno di energia elettrica e si sarà risparmiato, sia ben chiaro, solo l'1,1 per cento del consumo totale italiano di petrolio ed altri combustibili fossili. (Comitato Nazionale del Paesaggio)

Addirittura, l'incentivo rende conveniente anche un impianto eolico di scarsa ventosità, al di sotto dei 5 metri al secondo, che funziona, non 2.000 o 3.000 ore all'anno, ma anche solo 1.000 ore. Ecco perché in Italia si è verificata la corsa alla costruzione di impianti eolici, anche in siti che, in Germania, in Danimarca o in Gran Bretagna, non verrebbero nemmeno presi in considerazione per la loro scarsa produttività. Gli operatori hanno abbastanza da guadagnare anche in siti non idonei, e possono promettere compensi ai Comuni per agevolare il rilascio delle autorizzazioni all'installazione degli impianti. (Amici della Terra – Gruppo d’Intervento Giuridico)

L'irrompere dei parchi eolici, con le centinaia di torri d'acciaio alte fino a 140 metri e i relativi pesanti basamenti interrati di cemento, va invece in tutt'altra direzione, quella di un processo di rapina del territorio … Anche nel caso dei "parchi eolici" è forte il ricatto economico. La localizzazione delle torri eoliche infatti comporta, per il comune che le ospita, una quota di partecipazione agli utili economici … (Gaia, il pianeta che vive; Raitre)

… scelte speculative, troppo care e soprattutto dannosissime per il territorio. È quello che sta avvenendo con l'eolico a scapito del solare,del risparmio e dell'uso più efficiente dell'energia … Dietro tutto questo vi è la fame di soldi dei piccoli comuni abbindolati dalla sovvenzioni e, ancor più, i profitti vertiginosi delle industrie produttrici degli impianti eolici … (Mario Pirani, La Repubblica)

Stiamo commettendo un atroce danno ambientale per un piatto di lenticchie. I megawatt di energia eolica non raggiungono lo 0,5% del fabbisogno energetico nazionale, ma in compenso abbiamo ottenuto lo scempio di Campania, Molise, Abruzzo, Puglia e Sardegna. (Carlo Ripa di Meana)

L'utile lordo delle imprese è aumentato di otto volte in quattro anni. Ecco perché l'Italia viene descritta nei report delle banche d'affari come la nuova frontiera, l'isola del tesoro, il paese della cuccagna … La firma dei dirigenti regionali sul pezzo di carta che dà il via libera a una centrale da 30 megawatt vale quindi 15 milioni di euro. Le chiavi di questo forziere sono in mano alla politica. Che ha partorito un sistema sballato: gli impianti nascono in posti inadatti, vicino ai centri abitati o dove non ci sono cavi … Prendiamo la Sicilia … Stato e Regione continuano a regalare centinaia di milioni a imprese che ingolfano il sistema … le turbine spesso non nascono dove c'è più vento, ma dove c'è un sindaco che si fa 'convincere' con l'assunzione dei figli, c'è l'interesse di un politico che conta o peggio una famiglia di mafia alla quale non si può dire di no.
(Marco Lillo, L’Espresso)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

ho trovato una mail sul mio indirizzo di posta elettronica e non so come ci sia finita... soprattutto perchè io sono pro eolico!! infatti saranno brutte da vedere ma non tossiche da respirare o mangiare!!!

francesca ha detto...

carissimo sandro grazie per questo tuo ennesimo lavoro. grazie per le energie che spendi per studiare e diffondere. Si puo' essere o non essere d'accordo con te (vedi l'anonimo del primo commento) ma certo e' che bisogna riconoscerti una profonda pulizia mentale.Per quanto mi riguarda concordo ampiamente su quanto hai sottolineato. Mandero' il tuo lavoro ai miei contatti. grazie

Anonimo ha detto...

Egregio Sandro Martis,non so chi sia lei, ne di che cosa si occupa, ma spero si renda conto che la maggior parte dei dati della mail che mi ha mandato riguardante l'eolico fanno parte rispettivamente delle posizioni ideologizzate che spingono associazioni più o meno ambientaliste a cavalcare delle battaglie al solo fine di spillare soldi alla gente con contributi e di quella parte di cartello di produttori di petrolio e derivati, che altro che quei quattro speculatori sull'eolico, hanno si! l'interesse a non mandare avanti le energie alternative. Per gentilezza spero che mandi a tutti anche una mail in cui si presenti.
Manuela Poggi

Anonimo ha detto...

Dov'è il mio commento? Che tipo di censura c'è in questo blog?

Anonimo ha detto...

Una bellissima fotografia storico-economica della Sardegna e del modo di operare degli amministratori sardi.
Ti ringrazio per questo prezioso contributo.
Ciao Graziano

Anonimo ha detto...

Grazie grazie, a Francesca e Graziano, per l'apprezzamento e la condivisione, e a tutti coloro che stanno rispondendo privatamente alle mie considerazioni.
E grazie anche ad Anonimo e Manuela Poggi per le puntuali critiche e precisazioni.
I loro indirizzi, e quelli di chi riceva le mie mail, sono finiti nella mia rubrica semplicemente perché, evidentemente, siamo stati destinatari (io, loro, voi) di comuni messaggi di posta elettronica. Ove i miei fossero di disturbo, basta comunicarlo.
Non c'è censura, su questo blog. Ma, per evitare insulti gratuiti o eventuali successive querele, preferisco leggere quanto mi viene scritto prima di pubblicarlo. E siccome la mia professione non è quella del politico, dell'industiale eolico, del petroliere... né quella del giornalista o del blogger... non sempre posso farlo immediatamente... Ma tutto, ove non sia considerato offensivo nei confronti di terzi o volgare, verrà pubblicato.
Non capisco l'invito a presentarmi. In che senso?
Su qualsiasi motore di ricerca si possono trovare informazioni su chiunque, me compreso.
Posso dire, ma nessuno vi obbliga a credere, che non sono portatore di interessi che non siano quelli di tutti a vivere in un mondo più giusto e meno inquinato.
In seguito, risponderò più dettagliatamente alle critiche.
Solo una cosa.
Chiunque, tranne un pazzo, un politico o un petroliere (ma i pazzi sono meno pazzi dei savi, quindi lo escluderei), sarebbe favorevole, pur con tutte le controindicazioni del caso, che ci sono e vi ho elencato, alle fonti di energia rinnovabile (quindi anche all'eolico) AL POSTO di quelle fossili o nucleari. Al posto.
Siccome avviene il contrario, bisognerebbe scrollarsi di dosso una certa qual pigrizia intellettuale, e cercare di comprendere cosa stia avvenendo realmente.
E' quindi probabile che, se passaste dal registro ideologico ("sono favorevole al rinnovabile!"), tipico dello scontro di tifoserie ("sono da questa parte e basta!"), che la cultura dominante propone e impone, ed accettaste un confronto problematico e costruttivo (o se semplicemente aveste letto con più attenzione quanto ho scritto), forse ci troveremmo a condividere molto più di quanto non sembri.

Sandro

Anonimo ha detto...

Caro Sandro
anch'io ho letto il tuo messaggio con un po' di stupore. Non ti conosco e non mi risulta di avere mai sottoscritto nessuna mailing list che possa avere attinenza con il tema delle energie rinnovabili.
Ti ringrazio, tuttavia, per avermi permesso di riflettere su argomenti dei quali, come dici in una risposta ai blog, abbiamo una conoscenza spesso più vaga e, come dire, pregiudiziale di quanto pensiamo. Ho sempre pensato, vedendo le pale in alcune zone della Sardegna, che fossero un segno di civiltà e di rispetto per l'ambiente, e, non essendo a conoscenza degli effetti collaterali e dei risvolti economici connessi, ho tranquillamente tirato dritto pensando: però, meno male che anche da noi qualcosa si muove.
Spero continuerai con la tua opera di sensibilizzazione ma ti consiglio di accompagnare le mail da una presentazione e dall'avvertenza che è possibile ottenere la cancellazione dalla mailing list semplicemente chiedendolo.

Anonimo ha detto...

Bravo Sandro,

aggiungerò "l'asino Benjamin" al nostro blog.

buon lavoro

roberto loddo

Anonimo ha detto...

Grazie, Roberto, del sostegno. Grazie, Maria Luigia: il tuo messaggio mi convince ancor più della necessità di informare, di "sensibilizzare". Io stesso, prima di vedermi sorgere dietro casa decine e decine di torri, non avevo mai approfondito il tema, e avrei espresso un generico apprezzamento per una tecnologia che, innegabilmente, non produce co2, è rinnovabile (nel senso che si dà a questa parola), e facilmente sfruttabile.
Senza fermarmi a capire che c'era anche lì puzza di bruciato.

Chiamatela, se volete, "sindrome Nimby", la mia. Lo è, come lo sono le lotte della Val di Susa (No TAV), di Vicenza (No Dal Molin), di Chiaiano (contro discariche ed inceneritori). Lo è, e non ci vedo nulla di male se significa cura, "presa in carico", del proprio territorio.
Non: "non fatelo qui ma fatelo altrove", bensì: "non fatelo qui né altrove". Ovvero, solidarietà con chi ovunque combatte le stesse battaglie.
Dalla dialettica tra diverse, ma non contrapposte, "difese dei territori" si prende consapevolezza condivisa e solidale dei danni di certo "sviluppismo", sempre calato dall'alto, imposto per ragioni di business. Si impara a decidere e capire, a non delegare.
Anche nella vicenda dei rifiuti napoletani, si riscontrano le stesse contraddizioni e luoghi comuni. Intanto, pubblico un intervento di Zanotelli, poi ne parliamo.

Difendendo l'eolico, mi scrivono: ti preoccupi di salvare i soprammobili (il paesaggio) quando la casa tutta brucia (tracollo climatico ambientale del Pianeta). Rispondo: volete spegnere l'incendio con un ditale pieno d'acqua (eolico), e, per giunta, dandolo in mano agli incendiari (speculatori, multinazionali), quando sarebbe infinitamente più proficuo chiudere il gas (ridurre drasticamente i consumi).
Ma non si adottano politiche di risparmio energetico, le uniche che consentirebbero di dimezzare, o forse più, e a costo zero, sperpero di risorse, emissioni e inquinamenti (ed anche guerre ed ingiustizie planetarie), semplicemente perché sarebbero l'unica soluzione (e l'unica efficace) che non permette a lorsignori di riempirsi le tasche. Su tutte le altre sono possibilisti (nucleare, carbone, gas, petrolio, "rinnovabili"), purché ci possano speculare sopra.
A noi, sta di decidere se continuare ad essere complici di questa "gaia danza della morte e del commercio" (Joseph Conrad), o se contrapporre una politica e una lotta che metta al centro la qualità della vita delle persone, delle popolazioni povere, delle generazioni future, la difesa dell'ambiente, di piante e animali, la vita del Pianeta e nel Pianeta.
Ma "non possiamo usare gli attrezzi del padrone per smantellare la casa del padrone" (Audre Lorde), ovvero, non dobbiamo usare gli stessi meccanismi speculatori, prevaricatori, violenti che usano "la politica" e "il capitale" per imporre la loro unica legge.
L'eolico, oltrettutto, è "un cauterio su una gamba di legno" (Jack London), che, ammesso abbia potenzialità, ma, ahimé, sono molto limitate, le perde se viene, come viene, "applicato" in chiave speculativa e "sviluppista".
La strada migliore è sempre quella del risparmio, della riduzione dei consumi, della sobrietà, della cura del territorio. Gli spazi per un miglioramento in questa direzione sono enormi. Quanto le forze necessarie a realizzarlo.
Per questo varrebbe la pena di spendersi. Non per appestare il paesaggio o la gente.
L'unica energia pulita è quella che non c'è bisogno di produrre.

mario ha detto...

non do un centesimo. siamo in due. concordo con quanto scrivi.
però, l'ha detto de gregori, la storia siamo noi. cordialità
m.f.

martina ha detto...

Ciao a tutti, concordo pienamente con sandro martis e anche con roberto loddo, non solo ma anche con alcuni post precedenti sul tema delel foti rinnovabili... Anch'io ero e sono un accnnità sostenitrice delle ofnt i rinnovabili, ma non sopporto l'idea di un parco eolico o solare, fatti sopratutto pe ravere profitto con i certificati verdi, rovinando la nostra terra, sarebbe meglio invece incentivare il risparmio energetico apartire dalla gestione domestica e incentivando l'uso dei pannelli solari nel tetto di ciascuna casa , tenedo conto della tecnolgia più avanzata, dove addirittura si usano materiali organici bodegradabili, addiritura si studiano pannelli che ricaldano l'acqua a 50 gradi cher imanecalda fino a mezanotte. Bisogna inoltre finanzaire la ricerca sumetodi che non sono inquinanti o imapttanti...ultimanete ento parlare di energia eolica attraverso una specie di kyteo acquilone,non dvreebe essere così impattante dato che è sospeso in aria a dun certa notevole distanza e uno produce energia con una quantità superiore a vari pali... In ogni caso tutto è da verificare e in ogni caso vado contro qualsiasi parco eolico anche di questo tipo perhcè sonope runa vita sobria, per un riprmio energetico individuale attraverso l'uso dell'cqua dell'auto edell'eletricità moderato, e come ho detto prima all'incentico dell'uso di pannelli o anche se è affidabile sal punto divista ecologico, di questo tipo di kyte installato sulle case inmodo razionale... Ma ahimè il profitto spinge diversamente e quando c'è subentr lo slogan aconvinceri che.."finalmente la civiltà è arrivata anche in Sardegna"